mercoledì, aprile 12, 2006

Che anniversario...

Se siete a dieta o non avete tanta fame, se siete astemi, se non vi piace assaggiare cibi particolari, se non date importanza alla presentazione dei piatti, se non gradite essere serviti e riveriti, se avete fretta, se il vostro taccuino piange… beh, questo non è il locale che fa per voi o magari non è serata…
Questo è uno di quei locali da provare almeno una volta nella vita, in cui nemmeno il blogger più esigente troverebbe da ridire (vedi meme “cosa vorresti/non vorresti al ristorante…”). I particolari che mi hanno colpito già alla mia prima visita sono l’estrema precisione nell’illustrare ogni piatto che viene servito e la capacità di far sentire il cliente “fabbro della propria fortuna” nello scegliere sia i piatti ma anche le regole del gioco, quando in realtà le redini sono tenute in mano dagli esperti ristoratori (e meno male…).
Appena arrivati già ci attendeva sul piatto un ricciolo di Mousse di ricotta alle olive ben presto innaffiata da un ottimo Prosecco extra brut Bosco delle Gaie. A questo proposito, tengo a precisare che il mio spirito di-vino nasce dopo la mia passione per il buon cibo ma, ritenendomi tutt’altro che esperta, avendo affinato il naso ed il palato prima dietro i fornelli e poi a tavola, mi accorgo se i sapori si sposano… Per farla breve abbiamo deciso di continuare ad innaffiare con lo stesso prosecco anche i successivi antipasti, per nostra scelta a base di pesce.
Ecco quindi un Carpaccio di branzino all’arancia rossa, dove l’agrume colorava e profumava timidamente uno dei re della nostra laguna, per poi proseguire con una Terrina di storione con caviale di trota e finocchio crudo (forse il piatto meno felice per l’eccessiva delicatezza dello storione rispetto al caviale), uno Spiedino di code di gambero con crema di carciofi, carciofo fritto e cuore di carciofo da applausi(il tris di carciofo… e dei gamberi ho sgranocchiato anche il carapace…)

e per concludere un Rotolino di tonno con carciofi, pinoli e cialda croccante…

L’interruzione della serie ittica è stata possibile grazie ad un piatto d’unione fra il mare ed il campo, ad opera di un piccolo cespo di Radicchio con salsa d’acciughe, aceto balsamico (tradizionale?!) e uova di quaglia: la dolce primavera del radicchio di campo, il mare salato delle acciughe, l’agrodolce dell’aceto, il colore delle uova…

Il prosecco ora ci aveva un po’ stufato e così ecco l’ispirazione per un Tocai, magistralmente guidata verso un Ronco del gelso 2001.
Per continuare ci siamo poi fatti trascinare nella stagione degli asparagi (come trascurare l’asparago di Tavagnacco?) con Asparagi con cicciole e uova di quaglia (a mio avviso vince l’oscar delle presentazioni).

La tradizione quindi: Polentina con montasio e ricotta e,a parte, un salame che stavano affettando da mezz’ora nel tavolino dietro il nostro ed il cui profumo ci ha fatti voltare; poi un piatto di Prosciutto di d’Osvaldo di Cormòns, un crudo affumicato della consistenza del burro, meno famoso del conterraneo San Daniele (meglio così ce lo mangiamo tutto noi…),
servito con Asparagi gratinati.
A questo punto mancava solo un antipasto e ci siamo fatti tentare (e come resistere?) da un Caprino svizzero con peperoni ai capperi e radicchio di Treviso. Ma qui il Tocai si sarebbe perso dal naso alla bocca e quindi ecco un Pinot nero 2004 di Jermann, che ha retto brillantemente il piccante aromatico del piatto.

I primi? Solo assaggi per me, ma non per il mio cavaliere, che si è deliziato fra Lasagnette agli asparagi con grissino di aneto,

Ravioli di grano saraceno al “formadi frant” (risultato della mescolanza di diversi formaggi tipo "latteria" a differente livello di maturazione (40-90/100 giorni-più di 7 mesi) sminuzzati a fettine (da qui il nome “frant”), cubetti e scaglie con aggiunta di sale, pepe e latte. Il tutto è poi impastato a mano con aggiunta di panna per dare morbidezza al prodotto. La preparazione del Formadi frant, che spesso ancora oggi avviene in ambito familiare, aveva lo scopo di recuperare e conservare formaggi non idonei alla stagionatura…) con mele, pomodoro e ricotta affumicata e Gnocchetti alla cipolla di Tropea con sedano rapa.
Arriva quindi un sorbetto: da anni ormai la tradizione si divide fra Mela verde e Mandarino: ricette vincenti che non possono essere cambiate…
Passando ai secondi, il carattere deciso delle preparazioni avrebbe sicuramente richiesto un vino di altra struttura, ma oramai la mia capacità degustativi era compromessa, quindi non siamo andati troppo per il sottile. Ma che dire del Bisontino con asparagi al burro o del Cinghiale con confettura di cipolle di Tropea?


Senza parole… c’era uno spot che diceva: “Lasciate parlare i vostri sensi”? E’ quello che abbiamo fatto noi…
Infine i dolci: fra un vassoio di Cantuccini (friabilissimi) inzuppati nel Fragolino bianco ed uno con una selezione di Cioccolato fondente dal 70% in su profumato da un Rhum Demerara riserva 11 anni, ecco materializzarsi in forme accattivanti l’occhio e l’anima un Tortino di carote con sorbetto di ACE, una Piramide di mousse al gianduia ed una coreografica Mousse al caffè, contenuta in un arabesco di cioccolato fondente…

Ho scelto le foto migliori: purtroppo la qualità è peggiorata man mano che si procedeva nelle degustazioni, ma come farmene una colpa?

Trattoria Da Nando
Mortegliano
UD
Tel. 0432/760187

11 commenti:

RoVino ha detto...

Veneruccia bedda,
ma il prezzo, per curiosità, si può sapere?
Ho notato che quasi l'intero pasto è giocato su tonalità rosa-verde, buffo...
Rob

venere ha detto...

Buh, strano... non avevo notato l'effetto... Devo confessare che forse è un po' dovuto alla mia incapacità di elaborare le foto (i piatti non erano proprio verdi...), ma non del tutto...
Quanto al prezzo, non è certo un segreto, ma lo sai che a me piacciono i quiz, quindi... indovina(te)! Sono curiosa di sapere quanto siano diversi i prezzi in giro x l'Italia...

venere ha detto...

Rob, ho cercato di modificare un po' il verdastro delle foto... che ne dici?

RoVino ha detto...

Ma non era mica una critica, anche se hai fatto modifiche si può dire che c'è un tocco marrone, ma l'impressione è che sia proprio la scelta dei piatti ad avere certe tonalità.
Non ho idea della cifra, forse 50 euro bevande escluse?
Piuttosto perché non vai a rimirar le foto del mio giardino in fiore? Sono nel secondo post.
Baci e auguri di buona Pasqua!
Rob

venere ha detto...

Non ti preoccupare, non l'ho presa come una critica, ma come uno spunto di elaborazione... Di preciso non so il prezzo delle bevande: oltre alle bottiglie (35€) c'erano anche il fragolino ed il rhum... Comunque abbiamo pagato 176€. Sembra un po' tantino, ma ti giuro che li valeva tutti! Buona Pasqua anche a te e... Adesso vado a vedere il giardino e, se riesco, il video di Vinitaly...

Sigrid ha detto...

Salve, solo un saluto al volo... a un blog che scopro solo oggi :-)))

venere ha detto...

Benvenuta nella risaia... meglio oggi che mai: a prestissimo!

rosso fragola ha detto...

ciao Venere!
Anch'io ho notato subito proprio i colorini pastello...
Però...Alla faccia della trattoria!
NIente male!

venere ha detto...

Pensa, Fragolina, che a mezzogiorno fanno il menù fisso x gli operai... Certo che un piatto di tagliatelle al ragù di Nando devono avere tutto un altro sapore...

titti ha detto...

che languorino!!!
Buona pasqua!!!!
titti

rosso fragola ha detto...

tagliatelle di certo molto speciali!