martedì, luglio 04, 2006

Unico: selvaggio&salmone


Indubbiamente il cavolo cappuccio non ha un ruolo aristocratico in cucina: chissà, forse per il suo odore forte, che, bambini, ci fa scappare disgustati storcendo il naso... Poi quando cresciamo i ricordi rimangono e non ci poniamo nemmeno il problema di risolvere le incongruenze...
Perchè il cappuccio è buono, crudo e cotto, è dolce, delicato, in grado di valorizzare una moltitudine di piatti e poi fa un sacco bene, trovandosi annoverato fra gli alimenti antitumorali per eccellenza... che volete di più??? Ah sì, il "di più" è che viene direttamente dall'orto della mamma, dove crescono allegramente solo le verdure che decidono di farlo, senza doping, per capirci.
Ed ecco ora si sciolgono le briglie della fantasia per rendere goloso un piatto atavicamente disgustoso...
Ho fatto stufare il cappuccio tagliato a striscioline (salvandone qualcuna per guarnizione) con uno scalogno. Una volta cotto l'ho ridotto in crema con il frullatore ad immersione.
Ho messo a marinare al fresco con pepe bianco, rosa e verde, rosmarino, timo, succo di limone e poco olio due tranci di salmone.
Nel frattempo ho lessato il riso selvaggio (vi rimando sempre al mio primissimo post se volete saperne di più...).
Ho messo a bagno in acqua tiepida un pugnetto di uvetta cilena (attenzione, la maggior parte dell'uvetta è conservata con i grassi idrogenati...) ed ho tostato in padella una manciata di pinoli.
Scolato il salmone dalla marinatura l'ho cotto nella padella grigliante tre minuti per lato (tenendolo più colorato all'interno).
E vai con la composizione: crema di cappuccio, riso, salmone, uvetta, pinoli, sale pepe appena macinato ed un filo d'olio... Con questo piatto non si capisce davvero cosa si mangia, la fusione dei sapori è completa...
Se vi piace osare con qualche spezia cercate di non strafare perchè potreste turbare l'armonia di questo piatto veloce, leggero, estivo...
Commento del commensale (dopo aver disincagliato le uniche tre spine rimaste...): bbbbuono...
Per i miei abbinatori: che ne dite un profumato Collio Tocai (o dovrei dire, oramai, Friulano?)

8 commenti:

pierosalvatore ha detto...

Mmm..Collio Tocai..sicuramente ottimo, ma a mio avviso un po deboluccio per questo piatto, rischia di vincere il cappuccio.
Preferirei abbinare un bianco meridionale (ad esempio un Locorotondo o un Fiano di Avellino) oppure un rosato tradizionale, come un Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo giovanissimo, bevuto ad una temperatura di 12 gradi. Buona Salute!!

venere ha detto...

Allora vada per il rosato... Garzie Pier salute a te!

Daniela @Senza_Panna ha detto...

Ieri sera ho bevuto un Piè delle Vigne Cataldi Madonna del 2004 e mi è piaciuto molto, unico appunto era troppo caldo.

pierosalvatore ha detto...

Daniela!! Mi hai toccato nell'orgoglio Patrio!!
Il Piè delle vigne è uno dei migliori cerasuoli che si fanno da noi..
Però, infatti, molti lo servono a temperatura ambiente (che d'estate è torrida), ignorando una temperatura di servizio che per i cerasuoli viene fissata a 15 gradi..io però in estate preferisco i 12.
Nello specifico del p.d.vigne, essendo un cerasuolo un pò + complesso vanno bene 15 gradi!
Buona salute a voi, bloggers della buona tavola!!

venere ha detto...

Beata te Dani! Avrei fatto volentieri un assaggio, ma perdinci, alla temperatura giusta... Cari Cultori del buon Vino, mi cogliete impreparata con i cerasuoli, sono molto ignorante fuori Regione (e molto anche dentro)... Comunque, Pier, il cappuccio in questione non aveva niente a che vedere con i parenti "crauti" (per me alquanto disgustosi) ma aveva un sapore davvero delicato...

pierosalvatore ha detto...

Io sono come San Tommaso...se non vedo non credo..
Comunque il tocai mi sembra un po volatiluccio...
alla fine non mi resta che provare.
facciamo uno scambio parrozzo-salmone?

RoVino ha detto...

Non vedo perché uscire dal vino regionale, in Friuli ce ne sono davvero molti e di diverso spessore e profumo. Vuoi un Tocai più consistente e adeguato all'apporto di spezie e salmone? Vai tranquilla con il Tocai Plus di Bastianich: profumi a non finire, sapore intenso e persistente, grande mineralità.
Sono molto diffidente sugli accostamenti con i rosati fuori da una regione che non ne ha la tradizione.
Rob

venere ha detto...

Grazie Carissimi, sono già brilla...
Parrozzo??? Mi sembra un dolce importante...