martedì, febbraio 28, 2006

PASTICCIO DI RADICCHIO


Oggi mi sono resa conto di quanto importante sia disporre di un fruttivendolo di fiducia che oltre a praticare prezzi onesti ti fornisce delle materie prime di innegabile qualità. Mi riferisco in particolare al radicchio: si sa che il radicchio di Treviso ha la caratteristica di essere un po’ amarognolo, ma questo sapore, al di là dei gusti individuali, non deve prevalere troppo, non ti deve assalire la lingua, ma deve rimanere come una labile impronta nella sabbia delle papille gustative. Ecco, il radicchio per questa preparazione deve essere proprio così… Il contrasto con l’amara dolcezza è ottenuto dal salato dell’acciuga e dal dolce-piccante dello scalogno…
Per una teglia di pasticcio vi serve:
un uovo di pasta stesa e tagliata in lasagne
una dose di besciamella
tre piccoli cespi di radicchio di Treviso tardivo
uno scalogno
tre acciughe sotto sale
olio extravergine q.b.
pangrattato
Lessare le lasagne in abbondante acqua salata con un cucchiaio d’olio per due minuti e stenderle ad asciugare su un canovaccio.
Far appassire lo scalogno tritato e le acciughe precedentemente sciacquate dal sale in poco olio, aggiungere il radicchio tagliato a pezzetti, coprire la casseruola e cuocere per una decina di minuti. Aggiungere quasi tutta la besciamella nella casseruola del radicchio e diluire la rimanente con un bicchiere d’acqua, mescolando per amalgamare il tutto.
Versare un goccio di latte di soia sul fondo di una pirofila da forno e stendervi il primo strato di lasagne. Coprire con una parte di composto di radicchio e besciamella e continuare con gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Terminare con uno strato di lasagne da ricoprire con la besciamella diluita e spolverizzare con il pangrattato. Gratinare in forno a 200° per circa 20 minuti.
Qualcuno potrebbe obiettare che in questo pasticcio manca ad esempio un buon formaggio fra uno strato e l’altro e/o in superficie. Rispondo che nulla vieta di stratificare il formaggio, magari un buon pecorino stagionato che ben si sposa con le acciughe, ma se il pasticcio è già buono di per sé, perché intasarlo di sapori?

3 commenti:

Daniela @Senza_Panna ha detto...

Ti linko nel mio bl
:-))comolimenti

RoVino ha detto...

Il radicchio di Castelfranco è più a tendenza dolce di quello di Treviso, anche se non è facile trovarlo al di fuori della zona di produzione.
Cià
Rob

venere ha detto...

Caro Rob, fose sono fortunata, perchè credo che nella mia zona si riesca a trovare anche il Castelfranco, pensavo al Treviso un po' per campanilismo, viste le mie origini, ma anche per il suo gusto più deciso! Cmq: variante ben accetta (detto da una che raramente ripropone tali e quali le sue ricette)! ;-P