lunedì, aprile 17, 2006

E questa è una buona Pasqua…

Non sono una cuoca professionista, ma nemmeno una sciampista (ma poi che roba è la sciampista, mi ricorda un mio prof dell’università che diceva “pettinatrice” intendendo parrucchiera), non sono precisa, ma molto disordinata e spesso pasticciona… Se devo dire invece cosa SONO, ecco, sono una grande appassionata. Tutto ciò che riguarda il cibo, dalla scelta, alla ricerca, all’acquisto, alla preparazione e nondimeno alla “fruizione”, mi entusiasma. Se poi mi chiedessero di tutto ciò cosa preferisco, non avrei dubbi: cucinare per qualcuno e, in assoluto, per le persone che amo. A volte mi fanno pensare che se lo facessi di lavoro non ne sarei così entusiasta, io, boh?!, non ne sono mica poi tanto convinta… Non mi sento stramba per questo, anche se qualche collega mi guarda stralunata, è una passione: qualcuno ama ballare, cantare, qualcuno suonare uno strumento, ad altri piacciono gli animali, i film, le partite di pallone… A me piace cucinare. I risultati non sono sempre eccellenti, diciamo pure che certe volte rasentano il disastro e tutto per la mia cocciuta voglia di provare sempre cose nuove e cambiare sempre anche quelle vecchie: magari un cucchiaino di zucchero in più, magari un uovo in meno… è più forte di me. Da pura autodidatta, e grazie ai consigli/critiche di persone molto esigenti, nel tempo, devo confessare, oltre a veder crescere la perizia e diminuire drasticamente la negligenza (non fare ciò che va fatto), l’imprudenza (non fare ciò che la vocina ti dice che è meglio non fare), nonché l’inosservanza di leggi, norme e regolamenti (insomma, raramente commetto reati colposi), ho acquisito una certa esperienza nel rimediare a delle situazioni potenzialmente catastrofiche… Tipo metà pranzo di Pasqua in versione immangiabile…

Ah, i CARCIOFI… Un po’ come i piselli che per me nascevano nel freezer, le vongole che si pescavano senza conchiglia e poi finivano direttamente nel vasetto, il latte dell’albergo di montagna (questa ha fatto proprio epoca) che era così buono perché lo faceva la macchinetta, anche i carciofi fino a poco tempo fa sapevo che forma avessero solo per averli visti sull’etichetta del Cynar…Per il resto cuori e fondi regnavano incontrastati nel congelatore… Finchè mi è venuto il ghiribizzo di comprare quelle belle MAMME ROMANE dai miei ormai amici fruttivendoli siciliani (marito e moglie molto deliziosi)…
Come si pulisce un carciofo? OK il gambo si deve sicuramente tagliare, le foglie esterne si tirano via anche nell’insalata e poi via, si cucina! No aspetta: da qualche parte trovo scritto che bisogna aprire il fiore e con un cucchiaino levare il fieno all’interno… beh chi ci riesce con un cucchiaino è davvero bravo… Lo taglio con le forbici. Le forbici nella mia cucina sono fondamentali: sostituiscono coltello, mezzaluna, squamapesce… ed anche il cucchiaino! Bene: “carciofi alla romana” (amici romani non rabbrividite)… Preparo il trito per il ripieno, li riempio, li sistemo a testa in giù nella pirofila, copro d’acqua e olio (sono pazzi: due parti di olio e una di acqua: io faccio il contrario) e li ficco in forno. Leggendo due o tre ricette diverse contemporaneamente mi era sfuggito che dovevo lasciare un piccolo pezzetto di gambo e che dovevo tornire i preziosi frutti per eliminare le parti più dure… No, credo proprio di non aver VOLUTO vedere, da brava massaia economa mi sembrava uno spreco: e che mangio del carciofo alla fine? Intanto poi preparo il ripieno per la mia bella tasca di vitello: ho deciso di provare la ricetta del mitico Martino Scarpa… Carciofi tagliati sottili e brasati in padella con olio e aglio. Li metto nel mio bel pezzo di carne: non mi sembrano tanto cotti ma va bene, si cuoceranno con la carne… Per farla breve: mi sono ritrovata con delle mamme ripiene spinose ed una tasca altrettanto spinosa all’interno… Considerato che oggi cucinavo per i due uomini della mia vita e per la donna a cui vorrei somigliare di più al mondo non potevo presentare loro delle spine. Il pranzo pasquale era in pericolo.

Così ho sventrato i carciofi ripieni, ho recuperato le parti edibili ed ho messo in parte il resto. La stessa cosa ho fatto con la carne: tagliata a fette,prelevato il ripieno e messo da parte.
Ho passato le parti spinose al mitico mulino dei legumi, ottenendo una salsina liscia e vellutata che ho poi versato in parte sulla carne ed in parte ci ho condito delle mezzelune ripiene di bruscandoli e hummus di cicerchie… Alla fine è andata a meraviglia: il sapore delle mamme romane era veramente eccezionale, nemmeno paragonabile ai loro partenti del freddo freezer… ma ‘sti sconosciuti carciofi non mi fregano più!
Ecco il mio menù:
Crostino caldo con lardo di Colonnata
Mezzaluna ai bruscandoli in salsa di carciofi
Pasticcio di urtizôns
Tasca di vitello-non-più-ripiena di carciofi, senza montasio
Colomba con crema al cioccolato

8 commenti:

apprendistacuoca ha detto...

mi sa che la tua ricetta di riciclo è proprio buona. la proverò!...magari quando il mio stomaco la smetterà di rinfscciarmi il pranzo di ieri! viva la creatività!

venere ha detto...

Mi sa che più che il riciclo ti converrebbe farla bene fin dall'inizio... è un lavoraccio! Comunque sono d'accordo: la creatività è una bella cosa...

RoVino ha detto...

Questa volta potrebbe toccare a te ricevere qualcosa. Ho appena pubblicato su lavblog un sudoku con le faccine dei politici! Così, tanto per divertirsi. Il primo che azzecca la soluzione riceverà due buone bottiglie di vino.
Fatti sotto!
Rob

Anonimo ha detto...

Caspita che menu` da favola! Mi avrebbe fatto piacere essere alla tua di mensa. La cosa che piu` mi ha impressionato e` la colomba per il solo fatto che tu abbia pensato di cimentarti, ma anch eil resto e` molto intrigante. Brava davvero.

venere ha detto...

Ricevere un complimento da un'artista (a mio avviso) mi fa molto piacere... Grazie!

rosso fragola ha detto...

brava Venere!

Pinella ha detto...

Forse volevi dire "mammole" non mamme, io i carciofi li cucino in un modo molto semplice e penso anche buono: praticamente taglio le spine, poi con un coltello scavo la peluria in mezzo, poi li taglio a metà. A questo punto li metto a bagno con acqua e sale per qualche minuto, Li sciacquo e li metto in una pentola con olio, prezzemolo, sale, aglio ed un pò d'acqua. Faccio cuocere per 30 minuti.E' una ricetta semplice e veloce.
Ciao!

venere ha detto...

Cara Pinella, dev'essere una storpiatura del nome che si fa dalle mie parti... Comunque grazie per la ricetta, proverò sicuramente...