venerdì, maggio 19, 2006

Una shampista davvero esigente

Da un po' di tempo ci volevo andare: ero incuriosita dall'originalità e dalla ricercatezza di alcuni prodotti, dalla cura nella lavorazione e nella presentazione e poi ce l'avevo quasi dietro casa... Quindi perchè fare una spesa virtuale avendo la possibilità di toccare con mano i tuoi acquisti? Ieri mi sono riservata un'oretta e sono andata da JdC. Non so a voi, ma a me piace andare in giro in incognito, non che sia famosa, no (anche se dopo il mio exploit televisivo...), ma come una persona apparentemente "ingenua", una di quelle che se vedi per strada non sai nemmeno se l'hai incontrata o no (e mi viene benissimo...). Questo perchè la gentilezza e la disponibilità di un negoziante, ma anche di un ristoratore, deve andare oltre l'aspetto da "American Express Gold". A parte il fatto che non sapevo da dove entrare con la macchina (e già qui credo che più di qualcuno sarebbe tornato indietro) se non una scritta "suonare" davanti ad uno dei tanti cancelli chiusi (e se poi mi chiedono "chi è?" che cosa rispondo?), mi si stagliavano davanti tutta una serie di capannoni con l'emblema della ditta, ma tipo nessuno all'orizzonte, a parte qualche magazziniere tutto impegnato nello stoccaggio degli scatoloni. Un'atmosfera quasi inquietante. Approfittando di un cancello sbadatamente lasciato aperto (tengo a precisare che avevo telefonato una settimana fa per informarmi circa gli orari di apertura ed ero in perfetta regola) sono entrata ed ho parcheggiato la macchina nel piazzale, con la sensazione di essere entrata abusivamente. La "Bottega del buongustaio" mi attendeva nascosta in un angolino. C'era un altro cliente dentro (ne aveva tutta l'aria, quindi sono andata sul sicuro), faccio per aprire la porta, ma la maniglia era bloccata (avete presente i maniglioni antipanico che si aprono sempre dall'interno, ma dall'esterno se si chiude a chiave non c'è verso?). Il gentile acquirente (lui sì che aveva l'aspetto da America Express Gold), vedendomi in diffcoltà mi ha soccorsa e sono entrata. La bottega era curata, in vetrina tutte le specialità che già conoscevo essendomi documentata sul sito facevano bella mostra di sè, insieme ad altre delizie, fra cui essenze di fiori d'arancio e varie cru di cioccolato. Non c'era nessuno che si occupava di noi, l'altro cliente sembrava in paziente attesa e così ho fatto anch'io, cercando di orientarmi sui miei acquisti. Dopo circa un quarto d'ora è comparso un commesso (lo chiamo così perchè stava nella bottega, ma aveva tutta l'aria di un avventore di un caffè per studenti...) con un pacco per il cliente American Express Gold, ha concluso l'affare e quindi si è rivolto a me. Io gli ho chiesto un vasetto di ragù di struzzo al vino cabernet(Rovino, questo andrà sicuramente con una delle tue bottiglie) e poi gli ho fatto delle domande riguardo dei lingotti commestibili, conservati in un frigo-piramide che sembrava l'espositore degli Svarowski: effettivamente erano delle preziosità... Mi sono fatta conquistare dal lingotto di pescatrice e dal lingotto di tonno (che lo studentello , correggendomi, mi aveva spacciato per pesce spada!). Quando gli ho chiesto se i due gioielli erano al naturale, lui è rimasto un po' perplesso e dopo aver letto gli ingredienti mi ha spiegato quello che potevo benissimo leggere da me...
Considerandomi soddifatta (credo di averlo stressato a sufficienza, poveretto), quindi mi sono fatta preparare il conto. Tutto bene, senonchè lo sbarbatello non aveva da darmi il resto e dopo aver girato senza risultato alcuno si è fatto trarre d'impaccio dalla sottocritta che, impietosita, ha tirato fuori il bancomat!!!
Per inserire il codice sono entrata in una stanzetta buia dove erano conservate ben nascoste (si fa così per vendere, no?) altre specialità, fra cui pasta e, udite udite, RISO, anche VENERE!!!! Naturalmente ho dovuto io chiedergli ciò che mi interessava dei prodotti in questione... si fa così, no?
Credevo veramente di trovare una cosa diversa, non discuto certo sulla qualità dei prodotti (anche se li devo ancora assaggiare) e sulla presentazione, ma dopo questa esperienza mi viene dal cuore: cara signora JdC, la qualità del prodotto non è tutto, il cliente vuole ben altro!

8 commenti:

Myrea ha detto...

Cos'è una shampista?

venere ha detto...

Cara piperita, forse tu non sai della "Rivolta delle shampiste"... E' una lunga storia che ogni tanto ritorna... Ti rimando qui per saperne di +:http://www.lavinium.com/blog/2006/03/io-sto-con-le-shampiste.html#links (ma ho visto che qui c'è anche un tuo commento...) Io sul momento non mi sono allarmata più di tanto, ma qualche frecciatina qua e là la scaglio... Comunque chi ha coniato questa parola poteva essere un soffriggitore... Capito?

LaCuocaRossa ha detto...

salve, non conosco il riso venere...e mò non dormo fino a che non l'ho assaggiato!!! ehehhe io in cucina sono così: CURIOSA!!!

venere ha detto...

Ciao rossa! Il nero venere con la cuoca rossa mi sembra un'abbinata vincente! Provalo la prima volta semplicemente bollito (mi raccomando mettilo in acqua fredda) e condito con un buon olio extravergine...

LaCuocaRossa ha detto...

grazie venere, per quanto riguarda la pasta calamarata, beh si trova anche all'iper coop i prodotti fior fiore che sono praticamente i prodotti regionali a marchio coop, devo dire ottimi anche eprchè li fanno nelle stese fabbriche dove fanno quelli artigianali

Anonimo ha detto...

ZZZzzzzzzzzzzzzzzzzzz

Anonimo ha detto...

Credo che commercianti si nasca!
All'iper dove lavoro ci hanno fatto il lavaggio del cervello sul "servizio al cliente" e questi che vendono prodotti anche di una certa qualità dovrebbero proprio tenerne conto!
Comunque i prodotti sono fantastici! I trovo dal mio macellaio il "ragù d'anatra" squisito!

venere ha detto...

Ciao Morgan! Ma parli del cliente o del venditore? In ogni caso sia fra gli uni che fra gli altri qualcuno meriterebbe tale pena...
Graziella: credo che da certe parti (tipo questa) si interessino poco del servizio al cliente. Ci hanno messo talmente tanto tempo (e fatica)a costruirsi una nicchia, che poi non ne vogliono più uscire. Probabilmente si accontentano di quei pochi clienti "American-Express-Gold" (ed io non sarò mai fra quelli)... Che peccato!