sabato, aprile 01, 2006

I Grassi idrogenati...

Mi sento un po' "petulante" per questo (chiedo scusa per la licenza)... Ma il mitico post era sparito dal mio blog, sarà perchè in questi giorni sto manipolando il suo codice genetico... speriamo di non ottenere un mostro... Insomma lo devo ri-postare, sperando che non rifiuti la visualizzazione...
Un consiglio spassionato: leggete le etichette degli alimenti che comprate, non solo al supermercato, ma anche dal vostro fornaio o pasticcere di fiducia. Molto spesso, soprattutto nei dolciumi, ma anche nei panificati (grissini etc.) si trovano i cosiddetti GRASSI IDROGENATI: l’idrogenazione è un processo che, aggiungendo atomi di idrogeno alla catena di una molecola di grasso, lo rende solido e quindi meno deperibile. Si tratta di solito di grassi di origine vegetale a costo molto basso come olio di palma, di colza o altro (sicuramente non viene idrogenato l’olio extravergine di oliva), per cui di solito questi ingredienti vengono inseriti negli alimenti per risparmiare sui costi di produzione e (non sempre) per rendere il prodotto più competitivo sul mercato: quindi troveremo ad esempio dei panettoni che costano poco perché una parte del tanto condannato burro (per fortuna solo una parte perché ci sono delle disposizioni di legge ben precise su determinati prodotti, ma non su tutti) è stata sostituita da questi grassi di basso rango.



Il prodotto più noto a base di grassi idrogenati (che è venduto come più salutare perché è di origine vegetale e non animale) è la MARGARINA. Grazie a questo procedimento, potete lasciare un mattoncino di margarina sul tavolo per anni e non sarà intaccato da larve, insetti o roditori. La margarina è un non-cibo! Sembrerebbe che soltanto gli umani siano così pazzi da cibarsene. Dato che questi grassi non esistono in natura, il nostro organismo non sa come comportarsi in modo efficace con loro, che agiscono come veleno su reazioni cellulari critiche. Il corpo tenta di usarli come se fossero buoni, avvolgendo le membrane cellulari. Ciò altera il normale apporto di minerali e di altri nutrienti, permettendo ai microbi delle malattie e ai composti chimici tossici di entrare nelle cellule più facilmente. Risultato: malattia, cellule indebolite, limitate funzioni organiche e sistema immunitario esaurito. Tali grassi possono anche deviare il normale meccanismo fisiologico per l'eliminazione del colesterolo. Il fegato stiva l'eccesso di colesterolo nella bile e lo invia alla cistifellea che lo svuota nell'intestino tenue giusto sotto lo stomaco. I grassi idrogenati bloccano questa conversione e contribuiscono ad elevare il livello di colesterolo nel sangue.
I più attenti avranno notato che esiste sul mercato anche la margarina vegetale non idrogenata: essa è ottenuta per frazionamento da grassi vegetali raffinati.
Un olio (palma, guscio di palma, girasole ecc.) è un mix di acidi grassi: la prevalenza dei monoinsaturi e dei polinsaturi lo rende liquido. Il burro invece che ha il 51% di grassi saturi LCT (a catena lunga) è solido, ma contiene anche grassi saturi a catena media, monoinsaturi e polinsaturi. Con il processo di frazionamento togliamo chimicamente la parte "leggera" dell'olio, ottenendo un solido costituito in abbondanza da grassi saturi. Sicuramente il composto ottenuto è peggiore del burro, l’unico vantaggio è che non contiene grassi idrogenati perché il processo ne introduce solo una minima quantità.
La margarina vegetale non idrogenata è utilizzata soprattutto in "prodotti biologici". L'assurdo di certi prodotti biologici è di fare i difficili sugli ingredienti per poi inserire per motivi di costo un ingrediente tipicamente chimico sperando che la gente non se ne accorga.
Morale della favola: leggetele etichette e quando cucinate utilizzate piuttosto il burro per i dolci o per gli impasti in genere (senza esagerare). In alternativa potete usare vari oli vegetali (liquidi!) per impastare i dolci, cambia un po’ il sapore ma ne guadagnate in salute. In cottura usate ESCLUSIVAMENTE L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA, IL MIGLIORE GRASSO IN ASSOLUTO. Se non vi piace il sapore forte ne esistono di più leggeri (di solito gli oli prodotti al nord): provate ad assaggiarne un po’, troverete quello che fa per voi nelle varie situazioni!
Idrogenati in agguato...
Idroginseng...
La pasta sfoglia

6 commenti:

rosso fragola ha detto...

brava Venere, bellissimo post, e onore alle sciampiste!
Per alcuni dolci, tipo la torta allo yogurt e i plum cake salati uso l'olio di semi di girasole perchè ha il sapore molto meno forte di quello dell'olio d'oliva, che però resta il migliore in assoluto, anche per il suo contenuto di antiossidanti e vitamine.

venere ha detto...

Ciao Fragolina! Sono convinta che non tutti i grandi cuochi prestino attenzione a questi argomenti... che ne dici?
A proposito di olio: hai mai provato quello di cereali e frutti? E' molto delicato... Ma sarei ancora più contenta di trovare un olio d'oliva (non extravergine) che non mi sorpassi il sapore del resto degli ingredienti... Qualche idea?
Pianogrillo non mi ha dato risposta... sigh...

rosso fragola ha detto...

certo non tutti i cuochi, tutti i grandi non so, ho il piacere di conoscerne un paio e quei due sono dei gran fissati in materia. Se è vero che fare il cuoco di mestiere non significa necessariamente essere esperti di alimentazione, argomento delicato e molto complesso, è anche vero che a molti, me compresa, fa decisamente piacere sapere cosa mangiano.
Ho provato l'olio di cereali e frutti , purtroppo ho notato che non si può usare per la cottura perchè ha un punto di fumo bassissimo, così lo uso solo a crudo.
Il sapore dell'olio d'oliva varia molto non solo dal tipo ma anche dall'annata e dall'acidità.
Molto buono e delicato è un tipo che viene addirittura venduto surgelato, si trova in alcuni ristoranti come prodotto di nicchia ed ha un prezzo proibitivo. Ne ricordo un altro che a me sembrava molto buono e che usavo per le merende per i bambini più piccoli, che appunto con quello non protestavano per il gusto spiccato.
E' in ogni caso un extra vergine.
Bisogna che controlli il nome perchè non vorrrei sbagliare, poi ti faccio sapere.
Ciao!

venere ha detto...

Grazie! Il cuoco che ho conosciuto oggi non frigge mai con l'extravergine, perchè copre troppo i sapori. Preferisce l'olio di semi di arachidi perchè neutro di sapore e poi ha un punto di fumo intorno ai 200°. Nemmeno io ho mai usato l'olio cereali e frutti per friggere, però nei dolci non è male...
Ciao Fragolina, mi fa piacere aver instaurato un gemellaggio proficuo...

annalisa ha detto...

con quasi 10 anni di ritardo, rispetto al tuo post sui grassi idrogenati, leggo l'elenco dei grassi idrogenati nei biscotti dell'ikea e ho scritto un post in cui ho linkato il tuo.
ciao!
...anch'io uso olio di arachide per friggere
http://ilbedandbreakfastnellamiacasa.blogspot.com/2011/01/i-biscotti-dellikea-per-un-te-casa.html

Anonimo ha detto...

I grassi idrogenati o grassi trans fanno davvero male e a mio avviso andrebbero ritirati dal commercio alimentare. Essi possono provocare serissimi danni alla nostra salute, sopratutto poi ai bambini che prediligono i cibi contenenti tali grassi dannosi.
A questo indirizzo http://www.tuttosullanutrizione.com/gli-acidi-grassi-trans-transfattyacid-pericolo-cancro-e-ictus.htm ho trovato tantissime informazioni utili sui grassi trans. Leggetelo e proteggete i vostri bambini!