martedì, febbraio 28, 2006

La pasta fatta in casa

Una volta che l’assaggiate, con tutto il rispetto per il figlio della signora che lavora alla Barilla e che fa delle tagliatelle buone come quelle fatte in casa dalla sua mamma, la pasta all’uovo industriale non sarà più la stessa. Inoltre il procedimento è talmente semplice e quasi veloce che ne vale veramente la pena.
Le dosi sono grossomodo queste (dico grossomodo perché la farina varia leggermente in base alle dimensioni delle uova):
un uovo
100g di farina (00, grano duro, o entrambe, magari mescolate a farina di grano saraceno o di mais)
1 cucchiaio d’olio
Con queste quantità si prepara una teglia di pasticcio o due piatti non troppo abbondanti di tagliatelle & c.
Si impastano gli ingredienti, aggiungendo eventualmente un po’ di farina se l’impasto attacca troppo), si copre la terrina e si fa riposare l’impasto in frigo per almeno mezzora (ma anche di più), si stende l’impasto sul tavolo infarinato e si prende quindi due strade diverse:
-per le lasagne e la pasta ripiena si procede subito al taglio ed alla farcitura/cottura;
-per le tagliatelle & c. si stende la pasta in varie sfoglie, le si pone a strati fra dei canovacci e le si lasci asciugare finchè piegando una sfoglia questa si lascia tagliare facendo scorrere un dito nella piega; dopodiché si arrotola e si procede al taglio nel formato adeguato.
A proposito: vi siete mai chiesti quale sia il nome esatto dei vari formati di pasta fresca? Dipende dalla larghezza: 2-3cm le PAPPARDELLE, 8mm le TAGLIATELLE (misura depositata presso la Camera di Commercio di Bologna), da un terzo a metà delle tagliatelle le FETTUCCINE, più sottili possibile (e qui vi sfido a farli veramente sottili) i TAGLIOLINI...
Per quanto riguarda il tipo di impasto, quello per la pasta ripiena deve rimanere un po’ più appiccicoso rispetto a quello per lasagne e tagliatelle.

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