sabato, giugno 03, 2006

Nissùn a lè plui scalognât dal cavrèt,o al mûr zòvin opùr al divente bèc

(Nessuno è più sfortunato del capretto, o muore giovane oppure diventa un caprone: Il “bec”, poveretto, è inteso in senso un po’ dispregiativo…)

Questo post non contiene una mia ricetta, né una ricetta da me provata, ma è il frutto di un esperimento di gemellaggio con un nuovo amico virtuale
La ricerca della ricetta richiesta è stata lunga e perigliosa, ma alla fine credo proprio di aver trovato qualcosa di interessante: si tratta di una ricetta tipica originale della Carnia, la zona montana ad ovest del fiume Tagliamento (quella delle Alpi Carniche, per capirci: ricordate il proverbio?...). È tratta dal libro di Gianni Cosetti (compianto Chef friulano) “Vecchia e nuova cucina di Carnia”.
Zòcul cun spergòt (=capretto con "spergòt", allude al lardo che viene fatto gocciolare sulla carne)
Gli ingredienti:
un capretto (meglio di 6-7Kg)
500g di lardo
rosmarino
salvia
alloro
sale e pepe q.b.
Lasciare il capretto sotto l’acqua corrente per 6-7 ore, quindi asciugarlo bene.

Nota: secondo me lui lo lasciava in un torrente; dalla mie parti, trovandomi nella “fascia delle risorgive”, dove ogni casa ha la sua fontana che sgorga ininterrottamente giorno e notte-impensabile per molti, eh?, sarebbe ancora possibile lasciarlo in fontana; per chi non ha né ruscello né fontana… si potrebbe improvvisare una marinatura con vino o aceto, avendo cura poi di sciacquare molto bene la carne, anche se credo che il gusto si modifichi un po’…

Strofinare tutta la carne con aglio, sale e pepe, quindi cospargerla di salvia, alloro, rosmarino ed un po’ d’aglio finemente tritati.
Tagliare una parte di lardo a fettine sottili e ricoprirvi la carne.
Mettere il tutto a cuocere se allo spiedo per circa quattro ore, se al forno per tre ore e mezza.
Per lo spergòt, tagliare delle fettine sottili di lardo larghe due centimetri, cospargerle con un battuto di erbe aromatiche (direi le stesse di prima), avvolgerle in un foglio di carta paglia piuttosto grande e porre il tutto accanto ad una fonte di calore.
Ultimata la cottura del capretto, dare fuoco ad un’estremità del cartoccio di lardo e far cadere le gocce infuocate su tutta la carne, che assumerà un aroma caratteristico.
Servire con patate novelle arrostite.
Per l'abbinamento enologico vi rimando qui!

Commento: ricetta molto invitante, sicuramente non dietetica vista la presenza imponente del lardo in cottura. Probabilmente il procedimento dello spergòt non è facilmente realizzabile in casa, ma per chi dispone di un bel caminetto con barbecue all’aperto… Beh buon lavoro e buon appetito!

8 commenti:

rosso fragola ha detto...

ricetta delle alpi carniche, niente male! Ricordo bene Tolmezzo, il paese dove vivevano i miei nonni materni, ci andavo in vacanza da bambina, ma è passato del tempo. Per quanto riguarda le mie eredità friulane non saprei riconoscerle, troppo lontane e diverse dai posti in cui sono nata e cresciuta, i gusti, le abitudini, persino il modo di vedere le cose, tutto mi appare lontano. In fondo non amo neppure la montagna, e non saprei vivere lontano dal mare, più di così...
Bell'idea i biscottini per la mamma che non vuol regali, è un classico da parte loro.
E bello il menù del tuo ristorantino preferito, tutto da provare.
Ciao Venere!

p.s. ...sto ancora aspettando... :-((

venere ha detto...

Oh Fragolina! Adesso è la tua stagione (le fragole vanno per la maggiore...)! I Carnici sono un po' particolari: più chiusi anche dei Furlani di pianura, praticamente delle cassaforti... Non ti piace la montagna??? Beh i gusti son gusti, io invece l'adoro, sia d'estate che d'inverno...
PS: anch'io sto aspettando, mi hanno promesso un lavoretto coi fiocchi! baci

pierosalvatore ha detto...

Hai dessritto con cura, passione ed attenzione al retroterra culturale, una ricetta fatta davvero bene. Come dici tu non è dietetica ma, come dico sempre, quando si mangia bene è meglio parlare di cibo e non di cure termali.

La filadelfìa la lascio volentieri a Kaori!!

Grazie e complimenti!

Monica Bedana ha detto...

Un gran bel post che mi riporta alla memoria momenti e sapori che ora mi sono geograficamente lontani ma sempre presenti. Complimenti anche per il menu qui sotto, che mi ero distratta un attimo ed è apparso ai miei occhi come un miraggio! Baci

venere ha detto...

Ciao Piero e Canny, sono contenta che vi sia piaciuto il post, mi dispiace di non avere una foto, ho rpovato a cercare qualcosa di interessante, ma niente, e poi blogger in 'sti giorni sembra rifiutarle le foto...

Tulip ha detto...

Proprio un post carino!!
ciao Venere!

Daniela @Senza_Panna ha detto...

Veramente molto interessante. Ho scoperto anche io da poco PieroVini e devo dire che che mi piace molto. :-)

Anonimo ha detto...

cosetti era un genio (ora in carnia copiano tutti da lui), e la carnia fornisce sapori netti ma eleganti che si ritagliano uno spazio particolare nella cucina italiana. beh, buon appetito!